TUTTO-INGLESE: LA GELMINI NON HA FATTO UNA "SERIA VALUTAZIONE D'IMPATTO"
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TUTTO-INGLESE: LA GELMINI NON HA FATTO UNA "SERIA VALUTAZIONE D'IMPATTO"
Carissimi,vi inoltro il comunicato riguardo la riunione che c'è stata il 10 febbraio presso l'Era Onlus:
Tutto-inglese: la Gelmini non ha fatto una seria "valutazione d'impatto ambientale"
Esiti dell'incontro associazioni e sindacati in difesa 2a lingua comunitaria
Si è svolta presso la sede radicale di Via di Torre Argentina la riunione preparatoria all'Assemblea e Manifestazione nazionali del 22 febbraio in difesa dell'insegnamento della seconda lingua straniera, seriamente minacciato dal Decreto Gelmini.
Hanno partecipato, oltre all'associazione radicale "Esperanto", la FLC-CGIL, l'ANILS, la Federazione Italiana Scuola, l'ADILT, l'ANIEF, Spirit Romanesc e vari docenti a titolo personale; mentre hanno dato la loro adesioni il LEND, il Tesol Italy, l'Accademia belgica, l'Accademia di Francia Roma - Villa Medici, le associazioni rumene "Sempre insieme" e "Futuro Insieme, l'Associazione dei ciprioti in Italia, l'Associazione dei Romeni in Italia, l'Associazione Italo-bulgara "La Fenice", Greci all'estero SAE Consiglio Regione d'Europa, nonché le Ambasciate di Francia, Lituania, Portogallo e Romania.
Il Ministro non si è preoccupata di elaborare una valutazione d'impatto ambientale sugli effetti del Decreto, sia in Italia che all'estero, non ha nemmeno pensato alle conseguenze linguistiche, economiche e sociali relative alla sua applicazione nel e fuori dal Paese.
L'equiparazione della lingua inglese alla lingua italiana in termini di ore di insegnamento (5 e 5), prevista solo per la scuola secondaria di primo grado, indebolirà la competenza e l'approfondimento della nostra lingua madre a favore di un ILLUSORIO e per niente motivato, da un punto di vista didattico-linguistico, potenziamento della lingua inglese, la cui capacità di utilizzo non sarà mai approssimabile a quella dei madrelingua, comunque favoriti, per nascita, a parità di competenze specialistiche.
Tra le principale azioni da intraprendere decise:
- portare avanti le azioni legali di contrasto all'espulsione della seconda lingua comunitaria dalle scuole superiori (ricorso al TAR);
elaborare una Proposta di legge per la tutela della lingua italiana da presentare al Parlamento italiano;
- chiedere sostegno per la tutela del multilinguismo alla Commissione e al Comitato Educazione europei;
- promuovere accordi bilaterali tra Italia e i Paesi di tutte le altre lingue comunitarie oggi non incluse in relazione alla presenza sul territorio nazionale (polacco, greco, slovacco etc.) sul modello di quello già operante tra Italia e Romania;
- inviare una lettera aperta a nome degli insegnanti di L2, a rischio lavoro oggi, da indirizzare a quei docenti degli istituti tecnici che rischiano di perdere il proprio posto domani, a causa dell'inserimento previsto, al quinto anno, di una delle materie curriculari in lingua inglese.
Ufficio Stampa Era Onlus
Roma Via di Torre Argentina 76
06.68979301
http://www.democrazialinguistica.it
ufficiostampa.era@gmail.com
Tutto-inglese: la Gelmini non ha fatto una seria "valutazione d'impatto ambientale"
Esiti dell'incontro associazioni e sindacati in difesa 2a lingua comunitaria
Si è svolta presso la sede radicale di Via di Torre Argentina la riunione preparatoria all'Assemblea e Manifestazione nazionali del 22 febbraio in difesa dell'insegnamento della seconda lingua straniera, seriamente minacciato dal Decreto Gelmini.
Hanno partecipato, oltre all'associazione radicale "Esperanto", la FLC-CGIL, l'ANILS, la Federazione Italiana Scuola, l'ADILT, l'ANIEF, Spirit Romanesc e vari docenti a titolo personale; mentre hanno dato la loro adesioni il LEND, il Tesol Italy, l'Accademia belgica, l'Accademia di Francia Roma - Villa Medici, le associazioni rumene "Sempre insieme" e "Futuro Insieme, l'Associazione dei ciprioti in Italia, l'Associazione dei Romeni in Italia, l'Associazione Italo-bulgara "La Fenice", Greci all'estero SAE Consiglio Regione d'Europa, nonché le Ambasciate di Francia, Lituania, Portogallo e Romania.
Il Ministro non si è preoccupata di elaborare una valutazione d'impatto ambientale sugli effetti del Decreto, sia in Italia che all'estero, non ha nemmeno pensato alle conseguenze linguistiche, economiche e sociali relative alla sua applicazione nel e fuori dal Paese.
L'equiparazione della lingua inglese alla lingua italiana in termini di ore di insegnamento (5 e 5), prevista solo per la scuola secondaria di primo grado, indebolirà la competenza e l'approfondimento della nostra lingua madre a favore di un ILLUSORIO e per niente motivato, da un punto di vista didattico-linguistico, potenziamento della lingua inglese, la cui capacità di utilizzo non sarà mai approssimabile a quella dei madrelingua, comunque favoriti, per nascita, a parità di competenze specialistiche.
Tra le principale azioni da intraprendere decise:
- portare avanti le azioni legali di contrasto all'espulsione della seconda lingua comunitaria dalle scuole superiori (ricorso al TAR);
elaborare una Proposta di legge per la tutela della lingua italiana da presentare al Parlamento italiano;
- chiedere sostegno per la tutela del multilinguismo alla Commissione e al Comitato Educazione europei;
- promuovere accordi bilaterali tra Italia e i Paesi di tutte le altre lingue comunitarie oggi non incluse in relazione alla presenza sul territorio nazionale (polacco, greco, slovacco etc.) sul modello di quello già operante tra Italia e Romania;
- inviare una lettera aperta a nome degli insegnanti di L2, a rischio lavoro oggi, da indirizzare a quei docenti degli istituti tecnici che rischiano di perdere il proprio posto domani, a causa dell'inserimento previsto, al quinto anno, di una delle materie curriculari in lingua inglese.
Ufficio Stampa Era Onlus
Roma Via di Torre Argentina 76
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Barbara (Era Onlus)- Numero di messaggi : 6
Località : Roma
Data d'iscrizione : 04.02.09
Re: TUTTO-INGLESE: LA GELMINI NON HA FATTO UNA "SERIA VALUTAZIONE D'IMPATTO"
Cara Barbara,
ci dispiace molto di non aver potuto partecipare al vostro incontro il 10 febbraio. Purtroppo noi al momento siamo in una situazione drammatica alla quale è difficile uscirne fuori. Appoggiamo moltissimo le vostre idee e siamo pienamente d'accordo con voi. Credo che questo sito possa comunque darvi la possibilità di diffondere le vostre idee. Noi stiamo cercando anche di diffondere i nostri problemi con il nostro sito. Da come già la mia collega Anna Laura vi ha comunicato, da fine febbraio saremo supplenti delle nostre ore. La cosa più drammatica è che i nostri politici non si rendono conto di quello che sta succedendo. Migliaia di alunni, di cittadinanza italiana all'estero, dalla prima elementare alla terza media, non potranno più seguire i corsi di lingua e cultura italiana perchè non saranno più finanziati dal MAE. Questo significa, per noi che viviamo all'estero, di avere dei figli che non parleranno più la nostra amata lingua e non solo, saremo dimenticati dall'Italia. Sono parole molto forti, lo so, ma so anche che è questo che vuole la nostra patria. I corsi erano e sono l'unico legame con la lingua e la cultura italiana. Una volta spariti, non ci si ricorderà più di quali sono le nostre origini e non perchè lo vogliamo noi, ma perchè siamo costretti. A questo punto devo precisare una cosa: i nostri corsi sono sempre stati di qualità, lo dimostra il fatto che alla conclusione degli studi, terza media, i nostri alunni conseguono la certificazione di lingua italiana e la maggior parte con livelli B1, B2 e C1, ottenendo degli ottimi risultati. Questo certificato permette loro di avere dei vantaggi anche nel mondo del lavoro. Chiaramente questo percorso si raggiunge con duri sacrifici sia da parte degli studenti che degli insegnanti che li portano ad ottenere questi risultati già dalla prima elementare. La mia domanda ora è questa: perchè voler dimenticare i nostri connazionali all'estero e perchè non volere più finanziare i corsi di lingua e cultura? La costituzione italiana non afferma che lo studio è un diritto per tutti i cittadini italiani che vivono in Italia e all'estero (vedi la 153)?
Credo che scrivere quello che vi sta succedendo in Italia nel nostro sito sia molto importante, continuate a farlo, sicuramente molti insegnanti vi appoggeranno e vi capiranno.
Noi siamo con voi
Cari saluti
Rosanna
ci dispiace molto di non aver potuto partecipare al vostro incontro il 10 febbraio. Purtroppo noi al momento siamo in una situazione drammatica alla quale è difficile uscirne fuori. Appoggiamo moltissimo le vostre idee e siamo pienamente d'accordo con voi. Credo che questo sito possa comunque darvi la possibilità di diffondere le vostre idee. Noi stiamo cercando anche di diffondere i nostri problemi con il nostro sito. Da come già la mia collega Anna Laura vi ha comunicato, da fine febbraio saremo supplenti delle nostre ore. La cosa più drammatica è che i nostri politici non si rendono conto di quello che sta succedendo. Migliaia di alunni, di cittadinanza italiana all'estero, dalla prima elementare alla terza media, non potranno più seguire i corsi di lingua e cultura italiana perchè non saranno più finanziati dal MAE. Questo significa, per noi che viviamo all'estero, di avere dei figli che non parleranno più la nostra amata lingua e non solo, saremo dimenticati dall'Italia. Sono parole molto forti, lo so, ma so anche che è questo che vuole la nostra patria. I corsi erano e sono l'unico legame con la lingua e la cultura italiana. Una volta spariti, non ci si ricorderà più di quali sono le nostre origini e non perchè lo vogliamo noi, ma perchè siamo costretti. A questo punto devo precisare una cosa: i nostri corsi sono sempre stati di qualità, lo dimostra il fatto che alla conclusione degli studi, terza media, i nostri alunni conseguono la certificazione di lingua italiana e la maggior parte con livelli B1, B2 e C1, ottenendo degli ottimi risultati. Questo certificato permette loro di avere dei vantaggi anche nel mondo del lavoro. Chiaramente questo percorso si raggiunge con duri sacrifici sia da parte degli studenti che degli insegnanti che li portano ad ottenere questi risultati già dalla prima elementare. La mia domanda ora è questa: perchè voler dimenticare i nostri connazionali all'estero e perchè non volere più finanziare i corsi di lingua e cultura? La costituzione italiana non afferma che lo studio è un diritto per tutti i cittadini italiani che vivono in Italia e all'estero (vedi la 153)?
Credo che scrivere quello che vi sta succedendo in Italia nel nostro sito sia molto importante, continuate a farlo, sicuramente molti insegnanti vi appoggeranno e vi capiranno.
Noi siamo con voi
Cari saluti
Rosanna
SIT IN A ROMA CONTRO I PROVVEDIMENTI SULL'ISTRUZIONE DELLA G
In merito ti segnalo sull'Unità di oggi 23 febbraio l'articolo di Maristella Iervasi a pagina 18 dal titolo "Pari dignità alle lingue straniere" sulla Manifestazione di domenica 22 per salvare la seconda lingua comunitaria.
Barbara (Era Onlus)- Numero di messaggi : 6
Località : Roma
Data d'iscrizione : 04.02.09
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