Manifestazione del 29 novembre a Zurigo
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Manifestazione del 29 novembre a Zurigo
Video della manifestazione di sabato 29 novembre a Zurigo.
http://it.youtube.com/watch?v=Nzbfc6BoJDE
La rubrica di Dino Nardi.
http://it.youtube.com/watch?v=AN8lRoiG0KA
http://it.youtube.com/watch?v=Nzbfc6BoJDE
La rubrica di Dino Nardi.
http://it.youtube.com/watch?v=AN8lRoiG0KA
Re: Manifestazione del 29 novembre a Zurigo
Cara Annalaura, ho visto il video e devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro. Sono anche contenta delle parole che il Console Veltroni ha detto. Mi rincuorano un po' in questi giorni così grigi e scuri. Per noi è un incubo non sapere cosa succederà anche perché siamo stati licenziati tutti noi insegnanti degli enti, ma i nostri alunni? Che fine faranno? Fra qualche anno i nostri figli non parleranno più in italiano? È così assurdo che preferisco non pensarci. Spero che l'attuale governo ci ascolti e non faccia le orecchie da mercante. In tutta la Svizzera ci sono state manifestazioni il 29 novembre come questa. Non credo che si possa far finta di niente. Noi italiani ci siamo e vogliamo continuare ad essere fieri della nostra cultura e della nostra identità. Il governo non può negarci questo diritto.
Re: Manifestazione del 29 novembre a Zurigo
MANIFESTAZIONI CONTRO I TAGLI
Sabato 29 novembre, nonostante i rigori del clima, la comunità italiana in Svizzera ha espresso civilmente la propria opinione sui tagli della finanziaria 2009 manifestando di fronte a tutti i consolati italiani distribuiti sul territorio elvetico ( Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, San Gallo, Zurigo e l’agenzia di Neuchàtel). I circa 2500 manifestanti, la cui creatività si è espressa in svariati modi, hanno avuto in comune uno slogan: i tagli all’estero non li vogliamo!.
I manifestanti hanno consegnato ai consoli una lettera ed una petizione indirizzate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed ai ministri del governo ricordando loro che nel preventivo della finanziaria 2009 il governo di centro destra ha stralciato circa 62 milioni di franchi destinati agli italiani residenti all'estero creando le premesse per il collasso del sistema Italia nel mondo. A farne le spese saranno in primis la diffusione della lingua e cultura italiana, i connazionali indigenti e gli organismi di rappresentanza Comites e CGIE.
Nel corso delle manifestazioni sono stati occupati il Consolato Generale di Basilea e il Consolato di Losanna. A Basilea una ventina di studenti sostenuti dai Comites, dagli esponenti dei partiti di opposizione, dai rappresentanti delle associazioni, dai comitati dei genitori, dagli enti gestori, dagli insegnanti assunti in loco e ministeriali, hanno occupato, alle ore 12 di sabato 29, il Consolato Generale intenzionati a resistere fino a quando il ministro degli esteri, Franco Frattini, non si fosse deciso a recarsi nella città renana ad ascoltare le loro ragioni. Gli studenti occupanti hanno ricevuto numerose manifestazioni di solidarietà da parte di parlamentari e membri del CGIE.
Anna Ruedeberg, Michele Schiavone e l'on. Franco Narducci si sono recati a Basilea per esprimere di persona il proprio sostegno agli studenti e si sono impegnati, come CGIE e come gruppo parlamentare, a continuare nella ricerca delle soluzioni che possano sbloccare la grave situazione che rischia di compromettere la vita della comunità italiana nel mondo a partire dal 2009.
Dopo 24 ore di estenuanti trattative e grazie soprattutto alle rassicurazioni di ulteriore coinvolgimento da parte dei parlamentari, Claudio Micheloni, Franco Narducci e Gianni Farina, e del CGIE,- che chiederanno formalmente al governo di riferire in parlamento sulle manifestazioni in Svizzera e sulle iniziative che esso intende mettere in campo per fronteggiare la profonda crisi amministrativa e di gestione del sistema italiano all’estero-, gli occupanti del Consolato generale di Basilea hanno deciso di interrompere l'occupazione al grido di: questo è stato solo un assaggio... I brutti giorni non son finiti!
http://news.laltraitalia.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=452&Itemid=40
Sabato 29 novembre, nonostante i rigori del clima, la comunità italiana in Svizzera ha espresso civilmente la propria opinione sui tagli della finanziaria 2009 manifestando di fronte a tutti i consolati italiani distribuiti sul territorio elvetico ( Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, San Gallo, Zurigo e l’agenzia di Neuchàtel). I circa 2500 manifestanti, la cui creatività si è espressa in svariati modi, hanno avuto in comune uno slogan: i tagli all’estero non li vogliamo!.
I manifestanti hanno consegnato ai consoli una lettera ed una petizione indirizzate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed ai ministri del governo ricordando loro che nel preventivo della finanziaria 2009 il governo di centro destra ha stralciato circa 62 milioni di franchi destinati agli italiani residenti all'estero creando le premesse per il collasso del sistema Italia nel mondo. A farne le spese saranno in primis la diffusione della lingua e cultura italiana, i connazionali indigenti e gli organismi di rappresentanza Comites e CGIE.
Nel corso delle manifestazioni sono stati occupati il Consolato Generale di Basilea e il Consolato di Losanna. A Basilea una ventina di studenti sostenuti dai Comites, dagli esponenti dei partiti di opposizione, dai rappresentanti delle associazioni, dai comitati dei genitori, dagli enti gestori, dagli insegnanti assunti in loco e ministeriali, hanno occupato, alle ore 12 di sabato 29, il Consolato Generale intenzionati a resistere fino a quando il ministro degli esteri, Franco Frattini, non si fosse deciso a recarsi nella città renana ad ascoltare le loro ragioni. Gli studenti occupanti hanno ricevuto numerose manifestazioni di solidarietà da parte di parlamentari e membri del CGIE.
Anna Ruedeberg, Michele Schiavone e l'on. Franco Narducci si sono recati a Basilea per esprimere di persona il proprio sostegno agli studenti e si sono impegnati, come CGIE e come gruppo parlamentare, a continuare nella ricerca delle soluzioni che possano sbloccare la grave situazione che rischia di compromettere la vita della comunità italiana nel mondo a partire dal 2009.
Dopo 24 ore di estenuanti trattative e grazie soprattutto alle rassicurazioni di ulteriore coinvolgimento da parte dei parlamentari, Claudio Micheloni, Franco Narducci e Gianni Farina, e del CGIE,- che chiederanno formalmente al governo di riferire in parlamento sulle manifestazioni in Svizzera e sulle iniziative che esso intende mettere in campo per fronteggiare la profonda crisi amministrativa e di gestione del sistema italiano all’estero-, gli occupanti del Consolato generale di Basilea hanno deciso di interrompere l'occupazione al grido di: questo è stato solo un assaggio... I brutti giorni non son finiti!
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