Emigrante italiano
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Emigrante italiano
La voglia di una vita migliore
ti ha strappato dalla terra dove sei nato,
hai lasciato i primi passi
e quei giochi che si sono persi nel tempo.
Il destino ti ha portato tra volti sconosciuti
una lingua diversa e visi di ogni colore.
Ogni festa è un ricordo, dolce, malinconico
ma è di gioia
e tu cerchi nel cassetto le foto in bianco e nero
di parenti e amici che non ti ricordano più.
Quanta nostalgia nei giorni in cui
ti manca il tuo papà o la mamma
e vorresti portargli un fiore,
per ricordargli che ancora tu ci sei.
Emigrante
il cuore ti distingue da chi
non sa apprezzare la sua terra
e il primo amore che non si scorda mai.
Buona vita emigrante di ogni terra
a te che torni al tuo paese
con gioia e amore quando puoi,
a te che quando te ne vai
versi lacrime nascoste
dai finestrini dei treni,
mentre la tua terra ti corre a fianco,
come il saluto di chi
ti aspetterà ad ogni tuo ritorno.
scritta da Giammarco De Vincentis
ti ha strappato dalla terra dove sei nato,
hai lasciato i primi passi
e quei giochi che si sono persi nel tempo.
Il destino ti ha portato tra volti sconosciuti
una lingua diversa e visi di ogni colore.
Ogni festa è un ricordo, dolce, malinconico
ma è di gioia
e tu cerchi nel cassetto le foto in bianco e nero
di parenti e amici che non ti ricordano più.
Quanta nostalgia nei giorni in cui
ti manca il tuo papà o la mamma
e vorresti portargli un fiore,
per ricordargli che ancora tu ci sei.
Emigrante
il cuore ti distingue da chi
non sa apprezzare la sua terra
e il primo amore che non si scorda mai.
Buona vita emigrante di ogni terra
a te che torni al tuo paese
con gioia e amore quando puoi,
a te che quando te ne vai
versi lacrime nascoste
dai finestrini dei treni,
mentre la tua terra ti corre a fianco,
come il saluto di chi
ti aspetterà ad ogni tuo ritorno.
scritta da Giammarco De Vincentis
Essere e avere
Il professor Grammaticus, viaggiando in treno, ascoltava la conversazione dei suoi compagni di
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 14:06 - modificato 1 volta.
Il treno dgli emigranti
Non è grossa, non è pesante
la valigia dell'emigrante...
la valigia dell'emigrante...
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 14:08 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
Annalaura sono bellissime! Grazie!
Mi sono fermata in una frase, "la terra mi corre dietro" come se cercasse di fermare la persona che lo sta per lasciare. Come se la terra fosse un lui o una lei tanto amata. Bellissime!
Mi sono fermata in una frase, "la terra mi corre dietro" come se cercasse di fermare la persona che lo sta per lasciare. Come se la terra fosse un lui o una lei tanto amata. Bellissime!
consuelo- Numero di messaggi : 15
Data d'iscrizione : 22.05.08
Re: Emigrante italiano
Cara Consuelo,
Sono proprio contenta che ti siano piaciute.
Se tu ne trovi qualcuna bella, ti prego di inserirla. Mi piacerebbe se facessimo una "raccolta" sul tema: potrei utilizzare tutto per preparare magari una recita con i bambini dei Corsi, il prossimo anno.
Grazie per le tue visite a questo forum.
Sono proprio contenta che ti siano piaciute.
Se tu ne trovi qualcuna bella, ti prego di inserirla. Mi piacerebbe se facessimo una "raccolta" sul tema: potrei utilizzare tutto per preparare magari una recita con i bambini dei Corsi, il prossimo anno.
Grazie per le tue visite a questo forum.
Re: Emigrante italiano
LAMENTO PER IL SUD
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La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.
Questo è Quasimodo a Milano mentre piange per il Sud.
Mi piace quando dice: "Più nessuno mi porterà nel Sud."
Ciao, un abbraccio
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La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.
Questo è Quasimodo a Milano mentre piange per il Sud.
Mi piace quando dice: "Più nessuno mi porterà nel Sud."
Ciao, un abbraccio
consuelo- Numero di messaggi : 15
Data d'iscrizione : 22.05.08
cri64- Numero di messaggi : 90
Località : Como
Data d'iscrizione : 25.04.08
Re: Emigrante italiano
dal sito "www.linguaggioglobale.com" una testimonianza
Italiani all'estero
Dalla Germania riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo. Un'italiana di seconda generazione ci racconta come, grazie ad internet per gli italiani all'estero si stanno semplificando i rapporti culturali e i legami con il proprio paese di provenienza.
Europa unita
grazie anche ai new media
Il rapporto tra gli italiani e i tedeschi, non fosse altro che per la storia e la mentalità differenti di questi due popoli, è più difficile di quanto non appaia a una prima occhiata. Le allegre serate dei turisti tedeschi nei "grill teutonici" sulla costa adriatica non possono ingannare né sul fatto che resti una parte di reciproca incomprensione, né sul fatto che ci siano sempre motivi di risentimento. Gli italiani, così è stato espresso una volta, "rispettano i tedeschi, ma non li amano. I tedeschi invece amano gli italiani, ma non li rispettano."
Le conseguenze psicologiche dell'occupazione tedesca nell'Italia del 1943/45 non sono state ancora completamente superate. L'orrore della dittatura nazista/fascista con i suoi campi di concentramento è diventato indimenticabile. Quindi siamo noi, la terza generazione, a dover operare insieme per costruire un'Europa unita.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la politica di personalità come Adenauer e De Gasperi sono la testimonianza di un efficace operato che va appunto in questa direzione. Ma oltre alla collaborazione politica fra Repubblica Federale di Germania e Repubblica Italiana, è soprattutto la cooperazione economica ad essere stata perseguita e incentivata. Oltre a ciò, vanno poi tenuti nella dovuta considerazione i più di 100 gemellaggi fra città italiane e tedesche, nonché un numero altrettanto elevato di iniziative ed istituzioni culturali private in entrambi i paesi, tutte testimonianze del fatto che l'interesse di cooperazione reciproca è tuttora notevole, e che certamente esso potrebbe venire ulteriormente sviluppato.
Ai tempi del boom economico, in Germania c'era bisogno di manodopera straniera. Perciò si firmarono i contratti tra i sindacati italiani e tedeschi. La prima grande importazione di manodopera, proveniente soprattutto da Puglia, Sardegna, Campania e Sicilia, giunse in Germania alla fine degli anni Cinquanta.
Per il lavoro, gli immigrati italiani hanno dovuto rinunciare a molto, in particolare alle loro famiglie, alla propria cultura locale, agli amici...
Mio padre arrivò in Germania nel 1958 e trovò lavoro presso un cantiere navale amburghese. All'inizio l'integrazione degli italiani - come di molti altri stranieri - non ha funzionato molto bene, soprattutto per via dei problemi di comunicazione e delle culture differenti. Con il tempo però gli italiani si sentivano sempre meno sradicati. La mentalità inizialmente diffusa tra gli immigrati sognava un po' ingenuamente di guadagnare velocemente molti soldi nel giro di pochi mesi. Tutti volevano tornare a casa il più presto possibile per costruirsi un'esistenza sicura in patria con i risparmi accumulati. Ma nella realtà i mesi diventavano anni o decenni, e così qualcuno è ancora oggi in Germania, e mentre il sogno del ritorno al proprio paese, dai parenti e dagli amici, si sbiadiva di giorno in giorno, alcuni hanno sposato donne tedesche, come nel caso dei miei genitori.
Ed è proprio da queste storie di integrazione che si deve partire per offrire agli stranieri delle opportunità di sviluppo nel nuovo ambiente culturale: bisogna che italiani e tedeschi abbiano la possibilità di conoscere le rispettive culture. Ma per la figlia di un italiano in Germania, di madre tedesca, non era facile tenere vivi i contatti e i legami con i parenti e la cultura paterna.
Fino a qualche decennio fa il mezzo di comunicazione più immediato era il telefono, ma le telefonate erano piuttosto costose. Un primo grande salto culturale è avvenuto poi con l'invenzione delle antenne paraboliche, il che ci ha consentito di poter guardare i programmi televisivi italiani. Così anche noi italiani di seconda e terza generazione potevamo finalmente avere a disposizione un punto di riferimento culturale di lingua italiana, oltre a una serie di altre offerte più saltuarie che la vita culturale tedesca propone, come per esempio i film, i concerti o le esposizioni che arrivano dall'Italia.
Oggi, grazie all'affermazione e alla diffusione dei computer e di internet, è per noi diventato molto più facile prendere parte alla vita culturale italiana anche a distanza. Navigando nella rete posso informarmi regolarmente sulle varie vicende politiche e culturali, e da questo punto di vista ho le stesse opportunità di un italiano geograficamente tale. Le nuove tecnologie hanno rappresentato per noi italiani all'estero un moltiplicatore sociale che ci aiuta a costruire una convivenza europea.
Grazie a questi nuovi media sarà forse possibile realizzare con molta più facilità l'ulteriore integrazione che ci auspichiamo, e cioè la promozione e l'approfondimento dell'amicizia italo-tedesca ad ogni livello. Così forse sarà possibile rovesciare alcuni luoghi comuni diffusi da smitizzare, per esempio che gli italiani non sono soltanto i "latin lover" della tradizione e d'altra parte che i tedeschi sono differenti dal naziskin stereotipato che si trova regolarmente pubblicato sulla prima pagina dei giornali internazionali.
Angela Scafa Wagener è una ragazza italo-tedesca da parte di padre, nato a Torre Annunziata, vicino a Napoli, e arrivato in Germania negli anni '50. Angela è nata e cresciuta in Germania, lavora in un cantiere navale nei pressi di Amburgo e, a parte qualche vacanza, il suo legame con l'Italia è tenuto vivo soprattutto dai nuovi media che le agevolano i rapporti interpersonali.
Se volete contattare la nostra "corrispondente dalla Germania" potete farlo a questo indirizzo mail:
angela.scafa-wagener@freenet.de
Italiani all'estero
Dalla Germania riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo. Un'italiana di seconda generazione ci racconta come, grazie ad internet per gli italiani all'estero si stanno semplificando i rapporti culturali e i legami con il proprio paese di provenienza.
Europa unita
grazie anche ai new media
Il rapporto tra gli italiani e i tedeschi, non fosse altro che per la storia e la mentalità differenti di questi due popoli, è più difficile di quanto non appaia a una prima occhiata. Le allegre serate dei turisti tedeschi nei "grill teutonici" sulla costa adriatica non possono ingannare né sul fatto che resti una parte di reciproca incomprensione, né sul fatto che ci siano sempre motivi di risentimento. Gli italiani, così è stato espresso una volta, "rispettano i tedeschi, ma non li amano. I tedeschi invece amano gli italiani, ma non li rispettano."
Le conseguenze psicologiche dell'occupazione tedesca nell'Italia del 1943/45 non sono state ancora completamente superate. L'orrore della dittatura nazista/fascista con i suoi campi di concentramento è diventato indimenticabile. Quindi siamo noi, la terza generazione, a dover operare insieme per costruire un'Europa unita.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la politica di personalità come Adenauer e De Gasperi sono la testimonianza di un efficace operato che va appunto in questa direzione. Ma oltre alla collaborazione politica fra Repubblica Federale di Germania e Repubblica Italiana, è soprattutto la cooperazione economica ad essere stata perseguita e incentivata. Oltre a ciò, vanno poi tenuti nella dovuta considerazione i più di 100 gemellaggi fra città italiane e tedesche, nonché un numero altrettanto elevato di iniziative ed istituzioni culturali private in entrambi i paesi, tutte testimonianze del fatto che l'interesse di cooperazione reciproca è tuttora notevole, e che certamente esso potrebbe venire ulteriormente sviluppato.
Ai tempi del boom economico, in Germania c'era bisogno di manodopera straniera. Perciò si firmarono i contratti tra i sindacati italiani e tedeschi. La prima grande importazione di manodopera, proveniente soprattutto da Puglia, Sardegna, Campania e Sicilia, giunse in Germania alla fine degli anni Cinquanta.
Per il lavoro, gli immigrati italiani hanno dovuto rinunciare a molto, in particolare alle loro famiglie, alla propria cultura locale, agli amici...
Mio padre arrivò in Germania nel 1958 e trovò lavoro presso un cantiere navale amburghese. All'inizio l'integrazione degli italiani - come di molti altri stranieri - non ha funzionato molto bene, soprattutto per via dei problemi di comunicazione e delle culture differenti. Con il tempo però gli italiani si sentivano sempre meno sradicati. La mentalità inizialmente diffusa tra gli immigrati sognava un po' ingenuamente di guadagnare velocemente molti soldi nel giro di pochi mesi. Tutti volevano tornare a casa il più presto possibile per costruirsi un'esistenza sicura in patria con i risparmi accumulati. Ma nella realtà i mesi diventavano anni o decenni, e così qualcuno è ancora oggi in Germania, e mentre il sogno del ritorno al proprio paese, dai parenti e dagli amici, si sbiadiva di giorno in giorno, alcuni hanno sposato donne tedesche, come nel caso dei miei genitori.
Ed è proprio da queste storie di integrazione che si deve partire per offrire agli stranieri delle opportunità di sviluppo nel nuovo ambiente culturale: bisogna che italiani e tedeschi abbiano la possibilità di conoscere le rispettive culture. Ma per la figlia di un italiano in Germania, di madre tedesca, non era facile tenere vivi i contatti e i legami con i parenti e la cultura paterna.
Fino a qualche decennio fa il mezzo di comunicazione più immediato era il telefono, ma le telefonate erano piuttosto costose. Un primo grande salto culturale è avvenuto poi con l'invenzione delle antenne paraboliche, il che ci ha consentito di poter guardare i programmi televisivi italiani. Così anche noi italiani di seconda e terza generazione potevamo finalmente avere a disposizione un punto di riferimento culturale di lingua italiana, oltre a una serie di altre offerte più saltuarie che la vita culturale tedesca propone, come per esempio i film, i concerti o le esposizioni che arrivano dall'Italia.
Oggi, grazie all'affermazione e alla diffusione dei computer e di internet, è per noi diventato molto più facile prendere parte alla vita culturale italiana anche a distanza. Navigando nella rete posso informarmi regolarmente sulle varie vicende politiche e culturali, e da questo punto di vista ho le stesse opportunità di un italiano geograficamente tale. Le nuove tecnologie hanno rappresentato per noi italiani all'estero un moltiplicatore sociale che ci aiuta a costruire una convivenza europea.
Grazie a questi nuovi media sarà forse possibile realizzare con molta più facilità l'ulteriore integrazione che ci auspichiamo, e cioè la promozione e l'approfondimento dell'amicizia italo-tedesca ad ogni livello. Così forse sarà possibile rovesciare alcuni luoghi comuni diffusi da smitizzare, per esempio che gli italiani non sono soltanto i "latin lover" della tradizione e d'altra parte che i tedeschi sono differenti dal naziskin stereotipato che si trova regolarmente pubblicato sulla prima pagina dei giornali internazionali.
Angela Scafa Wagener è una ragazza italo-tedesca da parte di padre, nato a Torre Annunziata, vicino a Napoli, e arrivato in Germania negli anni '50. Angela è nata e cresciuta in Germania, lavora in un cantiere navale nei pressi di Amburgo e, a parte qualche vacanza, il suo legame con l'Italia è tenuto vivo soprattutto dai nuovi media che le agevolano i rapporti interpersonali.
Se volete contattare la nostra "corrispondente dalla Germania" potete farlo a questo indirizzo mail:
angela.scafa-wagener@freenet.de
cri64- Numero di messaggi : 90
Località : Como
Data d'iscrizione : 25.04.08
La nostra è un'altra Storia
La nostra è un’altra storia.
Da qualche giorno è scoppiato in Italia un nuovo dibattito: immigrati Si, immigrati No. Sì, li vogliamo perché servono al nostro paese per la crescita economica. No, non li vogliamo perché sono troppi, si rischia l’inforestierimento. Questo termine apparve per la prima volta negli anni ’60 in Svizzera, utilizzato in un primo momento da parte di alcuni partiti politici populisti per rappresentare la paura che una parte dei cittadini svizzeri percepiva conseguentemente al grande afflusso di emigrati italiani. Si fondava sulla preoccupazione che l’identità svizzera avrebbe potuto essere, in qualche modo, compromessa dalla massiccia presenza degli italiani. Ecco un video che mostra gli italiani, del nord e del sud, nella condizione di immigrati.
Gli italiani hanno la memoria corta o la nostra forse è un’altra storia?
E' un post che ho pubblicato nel mio blog, passate a trovarmi ogni tanto.
Da qualche giorno è scoppiato in Italia un nuovo dibattito: immigrati Si, immigrati No. Sì, li vogliamo perché servono al nostro paese per la crescita economica. No, non li vogliamo perché sono troppi, si rischia l’inforestierimento. Questo termine apparve per la prima volta negli anni ’60 in Svizzera, utilizzato in un primo momento da parte di alcuni partiti politici populisti per rappresentare la paura che una parte dei cittadini svizzeri percepiva conseguentemente al grande afflusso di emigrati italiani. Si fondava sulla preoccupazione che l’identità svizzera avrebbe potuto essere, in qualche modo, compromessa dalla massiccia presenza degli italiani. Ecco un video che mostra gli italiani, del nord e del sud, nella condizione di immigrati.
Gli italiani hanno la memoria corta o la nostra forse è un’altra storia?
E' un post che ho pubblicato nel mio blog, passate a trovarmi ogni tanto.
consuelo- Numero di messaggi : 15
Data d'iscrizione : 22.05.08
cri64- Numero di messaggi : 90
Località : Como
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cri64- Numero di messaggi : 90
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Re: Emigrante italiano
Che sarà
(Ricchi e poveri)
(Ricchi e poveri)
]
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 14:13 - modificato 2 volte.
Re: Emigrante italiano
La lontananza
Domenico Modugno
Modugno - Bonaccorti
Domenico Modugno
Modugno - Bonaccorti
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 14:14 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
L’ITALIANO
(TOTO CUTUGNO)
(TOTO CUTUGNO)
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 14:19 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
TERRA STRANIERA
- Marletta - Liberati -
- Marletta - Liberati -
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 14:20 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
UE! PAISANO
(N.PAONE)
(N.PAONE)
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 17:02 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
Carissime, io oramai mi sento forestiera ovunque vada, ma in fin dei conti ho pensato che forse è meglio per me tornare dove sono nata e cresciuta, anche se non mi sentirò amata almeno potrò amare.
consuelo- Numero di messaggi : 15
Data d'iscrizione : 22.05.08
Re: Emigrante italiano
Datti pace, Consuelo, hai fatto una scelta, vedrai che andrà tutto bene
Un caro abbraccio
Un caro abbraccio
cri64- Numero di messaggi : 90
Località : Como
Data d'iscrizione : 25.04.08
Re: Emigrante italiano
DEDICA A CIRIGLIANO (Basilicata)
NOSTALGIA
NOSTALGIA
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 17:03 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
Nessun uomo è un'isola, intero in se stesso.
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 22:11 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
LE ALI DEI RICORDI
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 22:13 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
La stazione
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 22:14 - modificato 1 volta.
Re: Emigrante italiano
Sogno in un cassetto
di Ricky Filosa
di Ricky Filosa
Ultima modifica di annalaura il Gio 15 Ott 2009, 22:16 - modificato 1 volta.
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